La nona tappa è una tappa quasi di “decompressione”. Ripartendo da Collebrincioni, la bella località che abbiamo già incontrato all’inizio del nostro Cammino, caratterizzata da inverni rigidi e nevosi ma molto soleggiati e da estati fresche e ventilate, si scende lungo la valle che conduce al territorio di Aragno dopo essere transitati per le località del Campo e di valle Aiuna, adibite prevalentemente ad agricoltura e allevamento.
Poco prima di metà percorso, lungo la via Fonte Grossa, ci si imbatte in una piazzola attrezzata per la sosta e per i barbecue dove è possibile apprezzare una visione panoramica che, da destra verso sinistra, si dischiude su monte Ocre, monte Cagno, fino alla catena del Sirente e a seguire Montecristo e il Gran Sasso: le principali mete dell’escursionismo e del turismo sciistico del territorio aquilano.
Inoltrandosi alla volta della città si incrociano le località Le Caminole, Le Castagne, Fonte Grossa, dunque si scende per il quartiere di San Giacomo – il quartiere residenziale più grande dell’Aquila, dove si trova l’omonima chiesa – e, proseguendo per Fonte Carpinelle, si arriva nella zona est della città, nel quartiere denominato “Torrione”, per poi percorrere via Strinella e giungere al cospetto della basilica di Collemaggio, da dove il viandante è partito e dove si conclude il Cammino dei Monti e dei Santi.
Lunghezza: 10,39 km
Dislivello: 424 m