Partendo da Collebrincioni si prosegue in salita fino a toccare i 1300 metri per poi ridiscendere nella valle dei laghetti, denominata “lago asciutto”, incrociando un fontanile antico e delle casette abbandonate in corrispondenza della conduttura idrica che negli anni ’30 portò l’acqua potabile al paese. Proseguendo per la valle Orsa, fino a risalire a quota 1400 metri, si raggiunge la croce di Aragno (altra frazione aquilana) e da lì, percorrendo la vecchia mulattiera usata dai pastori, adiacente alla strada provinciale dove vicino alla Fonte Vecchia c’è la chiesa di Santa Lucia, si arriva al borgo vecchio dove si incontrano le chiese di Santa Maria Maddalena e Santa Maria della Vittoria.
Uscendo dal paese si costeggia la chiesa di Santa Barbara e si prosegue nella valle fino a immergersi in un bosco di querce, coltivato a tratti per la produzione del tartufo nero pregiato, per poi risalire verso la Fonte Otre (acqua non potabile) e il territorio della frazione di Camarda, dal quale si apre la visuale verso il massiccio del Gran Sasso che accompagna il camminatore fino ai primi boschi di Assergi il cui centro abitato si raggiunge fiancheggiando il torrente.
Assergi è l’unica frazione aquilana ad essere stata fortificata tramite cinta muraria. Snodo importante per le principali località del turismo montano, oltre alle mura ben conservate il caratteristico borgo medievale presenta punti di interesse religioso come la chiesa di Santa Maria Assunta che in alcuni elementi richiama la Basilica di Collemaggio.
Lunghezza: 15,42 km
Dislivello: 466 m