Si parte dalla Basilica di Santa Maria di Collemaggio all’Aquila dove Celestino V, provenendo dal monte Morrone, indisse nel 1294 il primo giubileo della storia che da allora si ripete ogni anno nel rito della Perdonanza.
Seguendo le tracce delle grandi figure spirituali della città si giunge a San Bernardino, che da Siena arrivò nel capoluogo abruzzese dove morì. Da lì ci si sposta verso verso la Torre civica e i luoghi che ospitarono San Bernardino, per poi arrivare a Santa Maria Paganica, quindi a San Silvestro.
Procedendo lungo il declivio verso la città nuova si incontra la Fontana delle 99 Cannelle. Da qui, costeggiando le mura, ci si dirige verso il convento di San Giuliano al quale è legata, fra le altre, la figura di San Giovanni da Capestrano, per poi incamminarsi lungo la strada che conduce alla Madonna Fore, confine ideale fra la città e le sue frazioni.
Costruito dai pastori per la benedizione delle greggi prima di affrontare la transumanza verso le coste laziali, il santuario si trova a metà dell’antico tratturo che attraverso una dolce salita in mezzo al bosco culmina nella località di Collebrincioni.
Partendo insomma da uno scenario urbano e collinare all’altezza di 750 metri si giunge in mezz’ora in piena montagna, ai 1125 metri della piazza del paese di Collebrincioni, frazione aquilana, nato nel ‘700 e poi ricostruito nel sito attuale dopo il terremoto del 1300 grazie al Granducato di Toscana, al quale il locale casato dei Branconio si impegnò a vendere la lana e lo zafferano prodotti in questa oasi dalle temperature rigide e dal sole splendente.
Lunghezza: 12,13 km
Dislivello: 498 m